ARIANNA NIKITA STONEM:”LA MUSICA E’ ESISTENZA, LA MIA”

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nikita-bollicine-vipARIANNA NIKITA STONEM:”LA MUSICA E’ ESISTENZA, LA MIA” 

Incontriamo Arianna Dotti in arte “Nikita Stonem”, una ragazza con un innata passione per la musica. Dalle note melodiche del pianoforte, ai 4/4 del rap, Arianna ci racconta che cos’è per lei la musica. 

Come nasce la tua passione la musica?

“La mia passione per la musica credo sia nata con me, avendo avuto un papà musicista mi svegliavo ogni mattina con la musica nello stereo, mi ricordo che ogni cd che metteva mi raccontava la storia dell’artista, la sua vita e il suo stile nello scrivere. Poi crescendo ho coltivato la mia passione provando a suonare diversi strumenti. Ho iniziato con il pianoforte che era in netta contrapposizione con il mio carattere, successivamente quindi ho iniziato a suonare la batteria e per 4 anni mi ha aiutato a sfogarmi ogni volta che ritornavo da quella noiosa scuola. Mio padre mi ha insegnato a suonare anche la chitarra e cantavamo insieme spesso, facevamo dei mini concerti in casa con microfoni e amplificatori . Con il passare degli anni, crescendo, non ho perso l’amore per la musica melodica ma mi chiudevo in camera con mio fratello e mi faceva ascoltare il rap, parlo degli anni 90 quindi mi infatuai di bassi maestro, Inoki, Fritz de Cat e i Club Dogo. Poi insieme guardavamo i film sul rap come quello di Notorius big e Tupac e ho iniziato a vestirmi stile hip hop per loro”. 

Quando hai iniziato a scrivere i tuoi primi testi? 

“Ho le cuffie attaccate alle orecchie praticamente da sempre, ma mai avrei pensato di scrivere delle canzoni. Solo tre anni fa ho iniziato a scrivere pagine intere di quello che pensavo, mi sono sempre piaciute le parole, il loro suono e studiare il loro significato. Ho provato a scrivere anche un libro, ma dopo 20 pagine già mi ero stancata. Non ero in un periodo molto fiorente dal punto di vista emotivo così una notte che non riuscivo a dormire ho provato ad unire la mia passione per la musica a quella della scrittura realizzando il mio primo testo. Ora ho perso il conto di quanti ne ho scritti, quanti ne ho strappati e di quanti mi hanno fatto piangere scrivendoli, ma ora credo di essere arrivata a un buon livello”. 

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Da dove deriva il nome d’arte Nikita Stonem e cosa vuoi trasmettere con le tue canzoni?

“Il mio nome d’arte “Nikita Stonem” racchiude due persone totalmente diverse fra loro. Nikita è la ragazza ambiziosa, talentuosa , sognatrice che non si fa mettere i piedi in testa e sa quello che vuole, mentre Stonem è il cognome di un personaggio abbastanza complicato che si sente perso, vive la sua vita allo sbando, non riesce a provare emozioni e si rinchiude in se stesso. Con le mie canzoni cerco di trasmettere ciò che sento, se la gente capisse il vero significato delle parole probabilmente sarei capita solo da poche persone, la gente sente solo il “superficiale” bella base, belle parole allora sei brava. Non sono brava, sono solo io”. 

Qual’è il tuo sogno nel cassetto?

“Ognuno di noi vorrebbe fare della propria passione una carriera, so che il rap femminile in Italia è limitato, ma ci sono un sacco di ragazze emergenti brave che meritano di essere notate. Io per ora sto prendendo il diploma e ho sempre meno tempo per la musica, ma avendo un mini studio in casa scrivo registro ogni volta che posso, anche se vorrei farlo dalla mattina alla sera, per ogni giorno della mia vita. Scrivere mi libera, mi dà sicurezza, mi dà un identità, la musica è esistenza, la mia”.

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