I 4 MORI E LO SPLENDORE DELLA MUSICA SARDA

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I 4 MORI E LO SPLENDORE DELLA MUSICA SARDA

All’anagrafe sono Bachisio AltamiraQuirico BacciuGiuseppe ManciniGavino Maricca; in arte i 4 Mori. Incontriamo Bachisio Altamira; uno dei componenti di questo gruppo musicale, originario di una delle terre più belle d’Italia, la Sardegna.

Ciao Bachisio, innanzitutto come nasce la tua passione per la musica? E l’idea di fondare i 4 Mori?

La passione per la musica nasce per ciascuno di noi sin da bambini, durante le feste paesane nelle quali venivamo portati dai nostri genitori. E’ proprio in queste sagre che abbiamo avuto l’opportunità  di scoprire quello strumento meraviglioso che è la fisarmonica. Ciascuno di noi è cresciuto con lo studio di questo strumento ed è riuscito ad imporsi nel corso degli anni nel mondo della musica e dello spettacolo della Sardegna; per parecchi anni abbiamo effettuato centinaia di serate e siamo stati addirittura tra di noi concorrenti. Nel 2012 la svolta. Di comune accordo, si è deciso di unire le forze e di costituire un nuovo gruppo con un unico intento; rappresentare la Sardegna nel mondo della “musica da ballo” nazionale, con brani nuovi di nostra composizione. Da qui nasce il nome del gruppo; “4 mori band”. I 4 mori sono il simbolo di tutti i sardi, della nostra bandiera, della bandiera della Sardegna“.

Quali sono i vostri più grandi successi?

All’attivo abbiamo tre lavori discografici prodotti e distribuiti dalle edizioni musicali Borgatti di Bologna: nel 2013 – Ajò, 2015 – Ballo nazionale e nel 2017 – Tutti a bordo. La notorietà del gruppo a livello nazionale, è dovuta, oltre alle serate effettuate nelle piazze, alla partecipazione a trasmissioni televisive regionali e nazionali; una su tutte la trasmissione  “Cantando e Ballando” su Canale Italia. I nostri successi più richiesti sono; Ajò, Oh My love, Ballo nazionale, Il ballo di Sardegna, Io vorrei ma non posso, Cumbia nueva, Cumbia per te, l’Amante, Taranta tarantina“.

La canzone che ricordate con maggior affetto?

La canzone che ricordiamo con maggiore affetto, è  sicuramente “Ajò”; Ajò è la parola in sardo più conosciuta al mondo. Questa è la canzone che ci ha permesso di firmare il primo contratto discografico con la Borgatti edizioni musicali di Bologna ed è la canzone che ci ha fatto conoscere al grande pubblico nel mondo della musica da ballo nazionale“.

E’ originario di una terra bellissima, come descriverebbe la Sardegna in poche parole?

Descrivere la Sardegna in poche parole non è facile, direi che è semplicemente meravigliosa.  La Sardegna penso che debba essere descritta da chi,  venendo da fuori,  ha la fortuna di viverla. Pensate al grandissimo De Andrè, che ebbi  la fortuna di conoscere proprio durante una mia serata in una sagra di campagna vicino a Tempio Pausania. Lui disse questo della nostra splendida terra: “La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso.

Progetti per il futuro?

Stiamo lavorando sodo al fine di preparare nuove canzoni che ci auguriamo possano diventare dei successi nazionali. Ma per scaramanzia preferiamo non dire altro“.

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